cisterna di valibona

Circa ottantamila litri: la quantità d’acqua che gli abitanti di Valibona avevano a disposizione all’interno della cisterna, opera di raffinata ingegneria per l’epoca.


La cisterna si trova a pochi metri dal fienile (oggi Memoriale della Resistenza), ha la forma di una campana ed è costruita interamente in mattoni. Attualmente è possibile (con molta attenzione) affacciarsi all’ingresso: quando gli occhi si saranno abituati al buio scorgerete il vostro riflesso laggiù, nell’oscurità.


A servizio della cisterna vi era un sistema di raccolta dell’acqua piovana dai tetti del borgo: ancora oggi possiamo scorgere i supporti in pietra serena che sorreggevano le condotte di cotto dentro le quali scorreva il prezioso fluido. Prezioso perché si sa, un ambiente carsico non brilla certo per abbondanza idrica… e perciò gli abitanti di ogni borgo, di ogni casa della Calvana, avevano costruito la propria cisterna: cassaforte per un bene in certi periodi dell’anno più prezioso dell’oro.


Non è finita qui! Come se non bastasse, questa opera di ingegneria idraulica presenta anche una cisterna di decantazione: l’acqua proveniente dai tetti decanta liberandosi dalla polvere e successivamente passa nella cisterna principale. Uomini e bestie potevano dunque contare su una riserva d’acqua relativamente pulita, che prelevavano con carrucola e secchio.


Finché un lontano giorno del secolo scorso un evento scosse il borgo, tanto da giustificare l’organizzazione di una veglia sull’aia al suon di musica e balli: venne installata una pompa manuale, di quelle col manico!

Al prossimo approfondimento!

Teodoro

In cerca di una occasione per visitare Valibona e il Parco della Calvana?